Ha suscitato polemiche e perplessità l’apertura della pizzeria nella chiesa di Santa Maria Porta Coeli. La piccola chiesa, in via San Paolo, una traversa della centralissima via Duomo, risale al XIV secolo. I problemi, a detta di chi si oppone, non riguardano la sacralità del luogo. La chiesa infatti è sconsacrata e da tempo non è più proprietà del Vaticano, bensì di un privato. Ma l’apertura di un locale di ristorazione all’interno di un’area dichiarata Patrimonio dell’Unesco non ha convinto tutti.
La pizzeria nella chiesa è parte di un problema più ampio?
Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo, si chiede: “Ma nell’area Unesco, il Comune non aveva bloccato le licenze per la ristorazione nei prossimi 3 anni?“.
In un post pubblicato sui social, Pariante così riflette: “L’amministrazione comunale ha celebrato il grande convegno internazionale dell’Unesco a novembre scorso. Ha emanato una delibera nella quale dichiara di voler mettere un limite a queste attività nel centro antico. Poi ci ritroviamo con l’ennesima pizzeria, che addirittura apre in una ex chiesa. Che senso ha parlare di tutela del patrimonio? Che senso ha la delibera per l’aggiornamento del piano di gestone del Centro Storico, quando poi le pizzerie stanno letteralmente subissando il territorio, che non è più degno di essere nella lista Unesco?“.
In effetti, nonostante la proprietà privata dell’ex chiesa, il luogo resta un patrimonio storico e artistico da valorizzare e l’ennesima pizzeria non sembra la scelta più idonea. Il centro di Napoli, sempre più frequentato da turisti e non solo, dovrà certamente trovare un equilibrio tra l’offerta turistica, che spesso tende ad arricchire singoli imprenditori privati, e la conservazione del proprio patrimonio collettivo. La chiesa di Santa Maria Porta Coeli fu edificata nel XIV secolo dalla famiglia Carminna. La famiglia era parte di uno dei Sedili di Napoli, le antiche istituzioni che amministravano la città. Nonostante vi sia rimasto poco dell’edificazione originaria della chiesa, oggi vi si conservano ancora le decorazioni originali e la lunetta gotica del portale in marmo, di indubbio valore artistico.