Era a Milano per un evento la signora Giusy Mucella mentre la polizia portava via la sua bancarella di spighe ai Quartieri Spagnoli. Il carretto era sprovvisto di qualsivoglia permesso e autorizzazione ma lei promette vendetta. In suo soccorso giunge anche Rita De Crescenzo (anche lei a Milano con Mucella per lo stesso evento).

Mucella ha quindi pubblicato un video su Tik Tok nella quale prometteva vendetta al fine di tornare ad esercitare la propria attività abusiva. “Perché di questo campa. Tutti sappiamo che era tutto abusivo ma come lei ci sono tanti abusivi” dichiara De Crescenzo.

Sequestro bancarella di Mucella ai Quartieri Spagnoli

A fare scalpore però non sono stati tanto gli interventi della stessa proprietaria del carretto di spighe, Mucella, dei Quartieri Spagnoli, e di Rita De Crescenzo quanto piuttosto i commenti social che si sono schierati a suo favore nonostante l’abusivismo. Addirittura dalla Lombardia sono arrivati messaggi in suo supporto con tanto di offerta per ripristinare l’attività illegale della vendita di spighe.

Tutti colpevoli, nessun colpevole

Ciò che è accaduto in questi giorni è l’emblema di Napoli. Sono autorizzato a fare una cosa perchè anche gli altri la fanno. Un ragionamento chiaramente sbagliato che spinge le persone a commettere reati ed abusivismi. Ad aggravare la situazione è anche il fatto che Mucella sia diventata una vera e propria star di Tik Tok. La piattaforma social non dovrebbe in alcun modo incensare un certo tipo di persone che commettono abusivismi, soprattutto considerando che la maggior parte degli utenti sono giovani che prendono come punto di riferimento proprio persone come Mucella e non solo.

In questo senso sarebbe opportuno che i social dessero il buon esempio, spronare, senza ovviamente tralasciare l’intrattenimento che sia però sano e corretto e che non erga modelli illegali o di abusivismo, se non peggio.

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