
foto: spazionapoli
Nella notte tra giovedì e venerdì, a poche ore dal match Napoli-Cagliari, un gruppo numeroso di tifosi partenopei si è radunato davanti all’hotel dove soggiornava la squadra sarda, nel quartiere di Fuorigrotta. La zona è stata letteralmente invasa da fuochi d’artificio, fumogeni, cori assordanti e un clima da festa… per alcuni. Per altri, invece, si è trattato di un episodio inaccettabile, una forma di pressione psicologica che ha travalicato ogni limite di civiltà.
L’obiettivo era chiaro: disturbare il sonno e la concentrazione dei giocatori avversari, ultimo ostacolo del Napoli nella corsa allo Scudetto. Le immagini circolate in rete mostrano decine di torce accese, petardi che esplodono nel cuore della notte e una folla che canta a squarciagola sotto le finestre dell’albergo. Un gesto che non può essere giustificato dal fervore sportivo.
Napoli, siamo alle solite: immagine macchiata da alcuni tifosi
Napoli è una città straordinaria, capace di emozionare, accogliere e stupire. Ma è anche una realtà piena di contraddizioni. Per ogni passo in avanti, sembra sempre esserci qualcuno pronto a fare uno indietro. Mentre le istituzioni locali lavorano per offrire un’immagine moderna e rispettosa della città, episodi come questo riportano in primo piano gli aspetti più deteriori del tifo organizzato.
Vanno sempre prese le distanze con fermezza da chi, nel nome della passione calcistica, si rende protagonista di atti intimidatori e incivili. Lo sport dovrebbe essere un’occasione per unire, non dividere né intimidire. Vincere sul campo è l’unica vittoria che conta davvero. Soprattutto Napoli si merita una miglior cartolina di se stessa.
Napoli, non ti sei stancata di dare materiale a Cruciani?
Napoli dovrebbe aver più amor proprio. Deve smetterla di regalare costantemente materiale imbarazzante a programmi come La Zanzara, la trasmissione radiofonica condotta da Giuseppe Cruciani. Puntualmente, ogni episodio sopra le righe, dalle aggressioni verbali alle sceneggiate folkloristiche, finisce nel mirino della rubrica più stereotipata d’Italia.
“Poteva succedere a Bergamo? Poteva succedere a Bolzano? E invece è successo a… Napoli!”, seguito dalla solita tarantella in sottofondo.

È uno schema che si ripete da anni, e ogni volta fa male. Perché se è vero che non rappresenta tutta la città, è altrettanto vero che certi comportamenti continuano a offrire il fianco a una narrazione degradante, che Napoli non si merita. Ma finché ci sarà chi confonde passione con prepotenza, chi giustifica l’inciviltà in nome del tifo, sarà difficile cambiare il copione.