
Dopo otto mesi è finito il calvario per le indagini relative alla morte di Chiara Jaconis, la turista padovana deceduta ai Quartieri Spagnoli colpita da una statuetta, il colpevole è stato individuato, ma non è imputabile. Una lunga attesa per ricevere un giudizio che non soddisfa la famiglia Jaconis. Famiglia che a più riprese si è appellata alla città di Napoli alla ricerca della verità.
Il colpevole è dunque il ragazzino di 13 anni, già noto per comportamenti problematici, che abita con la famiglia al terzo piano del palazzo da cui è stata gettata la statuina. Il gesto è stato considerato volontario. L’oggetto non è caduto accidentalmente. A confermare questa versione, numerosi precedenti che dimostrano come lo stesso minore avesse già lanciato diversi oggetti dal proprio balcone. Tuttavia, in quanto minorenne non imputabile, non potrà essere processato.
Colpevole della morte di Chiara Jaconis: la sentenza
La decisione ha lasciato profonda amarezza nei familiari della vittima, che in questi mesi non hanno mai smesso di chiedere giustizia, lanciando appelli pubblici, partecipando ad incontri e mantenendo vivo il ricordo di Chiara con grande dignità.
Anche il fratello maggiorenne del tredicenne era stato inizialmente coinvolto nelle indagini, ma la sua posizione è stata successivamente archiviata. Resta aperto, invece, un altro filone d’indagine a carico dei genitori. A loro potrebbe essere attribuita una responsabilità oggettiva. Quella relativa alla gestione e nel controllo del comportamento del figlio. Ed è proprio su questo punto che attenderemo sviluppi. Vi terremo aggiornati.
La domanda che tutti si pongono
Chi conosce la vicenda, tanto discussa da ormai 8 lunghi mesi, sa che il minore coinvolto presenta diverse difficoltà personali, ma resta forte la domanda che scuote opinione pubblica e comunità locale:
Può bastare la giovane età e una condizione personale complessa a sollevare tutti da ogni colpa?
Basta questo a non colpevolizzare nessuno?