
Foto: 3B Meteo
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6, la più intensa registrata negli ultimi 40 anni nell’area flegrea, ha colpito oggi alle 12:47 la zona dei Campi Flegrei, facendo tremare l’intera provincia di Napoli. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha confermato il crollo di un costone roccioso a Punta Pennata, segnalando l’urgenza di fondi e interventi per la messa in sicurezza dei costoni flegrei. Anche a Pozzuoli, il sindaco Luigi Manzoni ha attivato le aree di attesa e avviato controlli sul territorio insieme alla Protezione Civile.

Il sisma è stato localizzato a circa 5 km di profondità nel tratto di mare antistante Bacoli, non lontano dal Castello Aragonese. Nonostante l’assenza di danni gravi a edifici o persone, l’intensità della scossa ha generato panico tra i cittadini, da Fuorigrotta a Giugliano, dai Colli Aminei fino al Centro Direzionale.
L’emergenza sismica ha cagionato ritardi e cancellazioni su diverse linee ferroviarie, inclusi i treni ad Alta Velocità provenienti da e diretti verso Torino.
Il sindaco di Bacoli: “Sono due anni che chiediamo la messa in sicurezza dei costoni“
A seguito della violenta scossa di magnitudo 4.6 avvertita in tutta l’area flegrea, il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha riunito immediatamente il Centro Operativo Comunale per coordinare le verifiche sul territorio.

“La paura è stata tanta, ma fortunatamente non ci risultano feriti”, ha dichiarato il primo cittadino. “Tuttavia, si è verificato il crollo di un tratto del costone roccioso dell’isolotto di Punta Pennata, evento che purtroppo temevamo da tempo. È da almeno due anni che sollecitiamo interventi urgenti per la messa in sicurezza di quell’area, ma finora le nostre richieste sono rimaste inascoltate”.
Il Mattino
Il sindaco ha sottolineato la fragilità del litorale bacolese, dove si trovano case, strade e le principali vie di fuga. Il primo cittadino ha chiarito che il centro di Bacoli e Miseno si sviluppano tutti lungo questi costoni, e che quindi servono risorse per la prevenzione. Nel frattempo, il Comune ha deciso di disattivare temporaneamente le Ztl per facilitare gli spostamenti e garantire maggiore libertà di movimento ai cittadini.
Nessun danno strutturale, ma il rischio resta alto
Secondo l’ing. Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, l’epicentro marino e la profondità hanno contenuto gli effetti sugli edifici. Tuttavia, la durata significativa del sisma e la magnitudo elevata richiamano l’attenzione sulla necessità urgente di un piano preventivo a lungo termine.
Circolazione ferroviaria sospesa a causa del terremoto: treni bloccati e ritardi fino a 120 minuti
Per ragioni di sicurezza, la circolazione ferroviaria è stata sospesa per diverse ore, seguendo i protocolli previsti in caso di eventi sismici superiori a magnitudo 4.0. Treni AV, Intercity e Regionali hanno subito ritardi fino a due ore, deviazioni e limitazioni di percorso.

Ecco alcuni dei treni coinvolti:
- FR 9583 Torino – Reggio Calabria: oltre 60 minuti di ritardo.
- FR 9311 Torino – Napoli: corsa interrotta a Roma Termini.
- FR 9552 Salerno – Torino: partenza da Napoli Centrale anziché Salerno.
Musumeci sul terremoto dei Campi Flegrei: “Convivere con il rischio, ma senza abbassare la guardia”
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha ribadito che l’Italia non può più permettersi di reagire solo a emergenza in corso: “Bisogna imparare a convivere con il fenomeno bradisismico, ma nel frattempo la prevenzione deve diventare una priorità assoluta.”
È il momento della prevenzione
Il territorio dei Campi Flegrei, densamente popolato e geologicamente fragile, non può essere lasciato alla sola speranza che “non accada nulla di peggio”. È ora di interventi strutturali: messa in sicurezza dei costoni, aggiornamento dei piani di evacuazione, fondi stabili per la riconversione sismica degli edifici, educazione civica sulla gestione del rischio e soprattutto comunicazione trasparente e tempestiva.
Se è vero che il terremoto di quest’oggi non ha causato vittime né gravi distruzioni, è altrettanto vero che non possiamo più affidarci alla fortuna. Le scosse si susseguono, i segnali ci sono tutti, e la popolazione vive nell’incertezza. Occorre un piano straordinario per la messa in sicurezza delle aree a rischio, per il monitoraggio continuo del territorio e per la formazione dei cittadini. Solo così sarà possibile evitare tragedie future e restituire fiducia a una comunità che oggi vive con il fiato sospeso.