Foto di Ex Opg
Questa mattina ennesima protesta da parte della città di Napoli per fermare la guerra a Gaza. Oggi a scendere in piazza, o meglio, ad occupare le università L’Orientale e Federico II, sono stati gli stessi studenti per dare supporto alla Flotilla.
Le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla si stanno avvicinando alle coste di Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese, mentre a Napoli i collettivi studenteschi hanno deciso di mobilitarsi con forza. Già da ieri sera è stata occupata la sede di Porta di Massa dell’Università Federico II e oggi è toccato anche a Palazzo Giusso, storica sede dell’Università L’Orientale.
Napoli come luogo di confronto
“In tantissime città ci si sta preparando all’ora X. Mettiamo a disposizione della città di Napoli un luogo di confronto, socialità e aggregazione per combattere la solitudine e la sofferenza. È il momento di mobilitarci tutte e tutti! Il nostro governo è a tutti gli effetti complice del genocidio: l’esecutivo Meloni continua ad armare Israele e ad appoggiare le sue politiche genocide, coloniali, suprematiste mentre i suoi più alti rappresentanti attaccano a mezzo stampa gli equipaggi della Flotilla. Vogliamo la fine immediata del genocidio, la liberazione della Palestina dal fiume al mare e la tutela degli equipaggi della Global Sumud Flotilla e della Freedom Flotilla“. Queste le parole del Collettivo Autorganizzato degli studenti di Napoli riportare da fanpage.
L’Orientale e la lunga tradizione di solidarietà
L’occupazione di Palazzo Giusso ha un valore particolare: l’Università L’Orientale di Napoli da decenni rappresenta un centro culturale e politico vicino alla causa palestinese. Studenti e docenti hanno più volte promosso convegni, manifestazioni, attività di ricerca e di sensibilizzazione sui temi del Medio Oriente e dei conflitti internazionali. La scelta di partire proprio da questa sede rafforza il legame tra la comunità accademica e le battaglie di libertà del popolo palestinese.
“Equipaggio di terra” a sostegno della Flotilla: la protesta di Napoli per la guerra a Gaza
“Siamo l’equipaggio di terra, accorso in – prosegue il collettivo – supporto dell’equipaggio di mare. Il nostro compito è mantenere alta l’attenzione sulla Palestina, organizzare azioni contro il sostegno occidentale a Israele e chiedere che la missione raggiunga le coste di Gaza in sicurezza”.
La protesta a Napoli si inserisce così in una mobilitazione nazionale e internazionale che intende garantire il successo della missione umanitaria, mantenendo viva l’attenzione sulla tragedia palestinese e ribadendo il ruolo delle università come spazi di confronto e impegno civile. Intanto Napoli dimostra di avere a cuore la causa palestinese anche prestando cure ai più piccoli (clicca qui per saperne di più).