Riaperto il murale Maradona ai Quartieri Spagnoli. La notizia di poche ore fa rappresenta un momento di festa per gli appassionati del calcio e per la comunità locale, ma non possiamo nascondere il lato paradossale della vicenda. Mentre l’amministrazione comunale ha trovato una soluzione rapidissima grazie a un accordo con i commercianti e alla pressione dell’interesse turistico, i Quartieri Spagnoli continuano a vivere un degrado quotidiano: strade sporche, edifici fatiscenti, criminalità diffusa e controlli praticamente assenti.
Riaperto il murale di Maradona: una soluzione lampo
Dopo giorni di tensione e proteste dei gestori dei locali, il Comune di Napoli ha trovato l’accordo con i negozianti: sarà istituita una convenzione pubblico-privato per la gestione dello slargo di via De Deo, formalizzata da una delibera che garantirà la destinazione pubblica e la regolarizzazione delle attività. “C’è grande sensibilità e disponibilità del Comune” ha spiegato l’avvocato Angelo Pisani, che rappresenta Antonio Esposito, noto come “Bostik“, uno dei gestori dei locali della piazzetta.
L’incontro tra amministrazione, assessori, funzionari e rappresentanti della Camera di Commercio ha dato vita a un dialogo rapido e risolutivo, con l’obiettivo dichiarato di trasformare il murale in un volano di legalità, sviluppo e accoglienza. “L’iniziativa, su indicazione del sindaco Gaetano Manfredi, ha permesso di avviare un dialogo con gli esercenti della zona con l’obiettivo di individuare percorsi di regolarizzazione”, si legge nella nota ufficiale.
Un veloce intervento grazie agli interessi turistici
La velocità con cui si è arrivati a una soluzione è lampante se confrontata con la situazione generale dei Quartieri Spagnoli. Strade abbandonate, spazzatura in ogni angolo, palazzi pericolanti e criminalità che imperversa quotidianamente rimangono invisibili all’amministrazione, a meno che non si parli di turismo o di luoghi simbolici come il murale di Maradona.
“Chiediamo legalità e regola per i Quartieri Spagnoli, ma la politica non pensi di poter fare i soliti giochi e sfruttare Maradona”, denuncia Pisani, sottolineando l’ipocrisia di interventi rapidissimi solo quando ci sono interessi economici in gioco.
Un simbolo identitario e culturale
Nonostante tutto, la riapertura del murale è una vittoria per la comunità e un momento di orgoglio per Napoli. “Il tavolo istituzionale, nonostante difficoltà, porterà all’approvazione delle prime misure operative, con l’obiettivo condiviso di trasformare questo straordinario patrimonio urbano in un volano stabile di legalità, sviluppo e accoglienza”, continua Pisani.
Tuttavia, questo episodio deve far riflettere. Il rispetto delle regole e l’attenzione verso il territorio non possono essere riservati solo ai luoghi turistici. I Quartieri Spagnoli meritano interventi strutturali e costanti, non solo soluzioni temporanee e simboliche.
La riapertura del murale Maradona ci regala entusiasmo, ma al tempo stesso evidenzia con forza la disparità di trattamento di cui soffre quotidianamente il quartiere: un monito per le istituzioni e un appello alla cittadinanza a vigilare e pretendere dignità per ogni angolo della città.
Fonte fanpage