Nella notte tra il 14 e il 15 settembre, i Quartieri Spagnoli sono stati teatro di un agguato che ha sconvolto il quartiere a causa di un video hot della figlia di un boss. Un giovane corriere, completamente estraneo alla vicenda, è stato ferito alla schiena e trasportato d’urgenza all’ospedale Pellegrini, ricoverato in condizioni gravi nel reparto di Rianimazione.
Tutto nasce da un video hot della figlia di un boss, condiviso tra conoscenti, che ha scatenato una spietata vendetta da parte di un gruppo criminale legato al clan Mazzarella, attivo tra i Quartieri Spagnoli e il Pallonetto di Santa Lucia.
La dinamica: errore fatale
L’agguato non era diretto al corriere. La vittima designata era un giovane vicino al clan. Il padre, affiancato dal figlio minorenne e da altri complici, ha organizzato la spedizione punitiva. La squadra si muoveva su uno scooter di grossa cilindrata con targa coperta, mentre altri restavano in strada per assicurare la fuga.
Il colpo che ha ferito il corriere è stato esploso da distanza ravvicinata, entrando nella parte bassa della schiena e conficcandosi nella portiera dell’auto. La violenza cieca della notte ha trasformato una spedizione mirata in un episodio di criminalità casuale, con un innocente nel mirino.
Video hot della figlia del boss: la scintilla della vendetta
Il movente è chiaro: la diffusione del video privato della figlia di un uomo influente nel clan ha “disonorato” la famiglia, scatenando la rappresaglia. Il giorno successivo, il giovane che era sfuggito all’agguato ha reagito sparando a un rivale, ferendolo alle gambe, lanciando un messaggio di sfida diretto al clan.
Arresti e indagini
Gli investigatori hanno identificato e fermato i responsabili:
- un uomo di 46 anni,
- suo figlio di 17 anni,
- una 21enne accusata di concorso morale,
- un minorenne di 16 anni.
I maggiorenni sono stati arrestati e portati in carcere; i minori collocati in comunità o istituti di pena. Grazie a intercettazioni, telecamere e analisi dei telefoni, gli investigatori hanno ricostruito una rete di complicità completa, con basi logistiche, mezzi e coperture per il commando.
L’episodio dimostra che nei Quartieri Spagnoli la violenza legata ai clan resta una minaccia reale, capace di colpire chiunque, anche chi è completamente estraneo agli equilibri criminali. La comunità resta sotto pressione, mentre le forze dell’ordine cercano di interrompere la spirale di vendetta e intimidazione.