La neocamorra dei Quartieri Spagnoli non si ferma. Nella notte tra martedì e giovedì, intorno all’una, dodici colpi di pistola hanno squarciato il silenzio di Vico Lungo San Matteo, una delle stradine ormai diventate simbolo della nuova guerra urbana che sta insanguinando Napoli. È la quarta “stesa” in un mese nella stessa zona: nessun ferito, ma il messaggio è chiaro e di piombo.
Secondo le prime ricostruzioni, un commando composto da due persone in scooter ha fatto fuoco contro due edifici ai civici 10 e 12, centrando portoni e mura con una scarica di colpi che ha terrorizzato l’intero vicinato. L’allarme è stato lanciato da numerosi residenti, svegliati nel cuore della notte e ormai stanchi di vivere con la paura. Sul posto sono intervenute le pattuglie dell’UPG della Questura, il commissariato Montecalvario e gli uomini della Squadra Mobile. Gli agenti della Scientifica hanno repertato dodici bossoli dello stesso calibro, segno che a sparare è stata una sola arma.
Faida tra baby gang e controllo del territorio
Le indagini puntano su due piste principali. La prima, più accreditata, lega la “stesa” all’arresto di Salvatore Percich, detto “Sasy”, figura di spicco del gruppo omonimo, accusato di tentato omicidio nei confronti di un 17enne del Pallonetto Santa Lucia. L’episodio sarebbe collegato alla diffusione di un video a sfondo sessuale che coinvolgeva una congiunta del ras. Il raid di Vico Lungo San Matteo potrebbe dunque essere una ritorsione diretta: una vendetta contro la roccaforte dei Percich, dove lo stesso “Sasy” abita.
L’altra pista è quella più “classica”: la lotta per la supremazia criminale. Vico Lungo San Matteo è territorio conteso anche dal gruppo Masiello, entrambi considerati vicini alla storica alleanza dei Mazzarella. Gli spari potrebbero quindi rappresentare una dimostrazione di forza di giovani malavitosi “dal grilletto facile”, provenienti dai quartieri vicini e intenzionati a conquistare spazio.
Neocamorra Quartieri Spagnoli: escalation senza sosta
La tensione resta altissima. Soltanto una settimana fa, Gridalo aveva raccontato di un’altra “stesa” all’alba, con sei colpi esplosi tra i vicoli. Le promesse di sicurezza e i piani annunciati dal Prefetto sembrano non bastare: i vicoli restano vulnerabili e la popolazione si sente abbandonata.
“Se non ci sono presidi continui, ogni notte può succedere qualcosa“, ci aveva detto un residente dopo l’ultimo episodio. E le sue parole, oggi, suonano profetiche. La neocamorra dei Quartieri Spagnoli continua a dimostrare una capacità di adattamento impressionante, colpendo a distanza di pochi giorni da arresti e controlli.
A questo punto, più che le dichiarazioni, servono risposte concrete. La comunità chiede presenza costante, prevenzione sociale e azioni mirate, perché Napoli – e i Quartieri Spagnoli in particolare – non possono più permettersi di vivere sotto il fuoco della paura.