Un alloggio di 200 m² nel cuore di Napoli, ai Quartieri Spagnoli, è stato confiscato alla Camorra e assegnato al Comune di Napoli per la gestione della manutenzione e del suo riutilizzo .

Alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo si è deciso di allestire l’appartamento per ospitare “Casa comune”, il primo progetto di co-housing rivolto a ragazzi affetti da autismo. È ideato e realizzato da Foqus, Fondazione Quartieri Spagnoli, Consorzio Co.Re e Associazione Quartieri Spagnoli, riuniti in un’associazione temporanea di impresa e in collaborazione con l’Amministrazione comunale ed enti privati.

L’appartamento, che si estende su due piani con terrazzo e si trova in via del Formale, verrà interamente ristrutturato a partire da Marzo. Ciò sarà possibile grazie a un programma di finanziamento sociale con la partecipazione di Guber Banca ed il supporto di Fondazione Etica.

Una banca privata Bresciana ha aperto un conto deposito per i propri correntisti Italiani ed Europei. Chi vi aderisce lascia una parte dei propri interessi a questo progetto napoletano, che sarà raddoppiata dai fondi della banca. Ciò permetterà di ristrutturare  l’appartamento in Via del Formale che diventerà la sede di questo primo co-housing dedicato all’autismo” spiega Renato Quaglia, Direttore di Foqus- Fondazione Quartieri Spagnoli, una delle associazioni promotrici dell’iniziativa. Sono loro infatti ad aver promosso il centro di abilitazione che la struttura ospiterà.

Si tratta dei protagonisti del progetto Argo, che presentano disabilità cognitive. Li seguiranno operatori qualificati al fine di introdurli in percorsi di autonomia, di socializzazione e soprattutto formazione, mirati anche all’inserimento nel mondo del lavoro.

Dà la possibilità non solo di un vero e proprio inserimento nella vita sociale nella nostra comunità, ma soprattutto alleggerisce le fatiche delle famiglie. Bisogna creare più progetti come questi, soprattutto dal punto di vista dell’inserimento lavorativo, la vita autonoma. Va fatto un processo non solo sociale ma anche culturale

-Luca Trapanese, Assessore alle politiche sociali

Beni confiscati: la vittoria della legalità

Quello dei Quartieri Spagnoli non è il primo bene confiscato alla Camorra.

Sono 24 beni che, ex L. 575/65, sono assegnati dal Comune ad Organismi del Terzo Settore con finalità di natura sociale, a beneficio della comunità. Sono stati infatti studiati interventi di recupero e di contrasto alla dispersione scolastica; interventi di erogazione di servizi assistenziali, aggregazione sociale e integrazione culturale. Tra gli obiettivi preposti dai progetti per cui vengono impegnate tali strutture ci sono anche la collocazione occupazionale, l’organizzazione di attività laboratoriali destinate alla formazione, l’accoglienza di famiglie residenti fuori comune o di immigrati per cure e assistenza.

Sono invece 9 le strutture confiscate e assegnate dal Comune per finalità istituzionali, al fine di implementare percorsi di formazione e istruzione per combattere l’abbandono e la dispersione scolastico. Altri 22 sono stati invece reindirizzati per fronteggiare l’emergenza abitativa, mentre si contano 39 immobili con problematiche tecniche da risolvere che sono attualmente oggetto di approfondimenti tecnici svariati altri quelli ancora da assegnare.

La Gloriette, struttura affidata all’Orsa Maggiore-
Foto di Adelaide Pace

Altri progetti modello: il caso de “La Gloriette”

Un altro luogo che da fulcro di attività illegali e illiceità è diventato un focolare di accoglienza, solidarietà e soprattutto legalità è la Gloriette. La villa fu confiscata a Michele Zaza e oggi, analogamente a cosa succederà per l’appartamento in via del Formale, è una casa sociale.

Gestita dall’associazione Orsa Maggiore, si accolgono prevalentemente giovani vulnerabili con difficoltà di inserimento sociale. L’obiettivo in questi anni è stato l’inserimento sociale/lavorativo e l’integrazione dei giovani che lo frequentano. Oltre che alla formazione professionale , viene data principale importanza anche al bisogno di essere inserito in un contesto sociale stimolante. Vengono dunque definite attività formative e ricreative per creare una rete sociale allargata, per costruire un tessuto sociale forte.

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