Chitarre elettriche, basso, batteria, rock, emozioni, pogo, grande ironia e intrattenimento: in una parola Sarathoga.
Negli anni ’80 e ’90, in Italia, di realtà come questa ce n’erano tante e rubavano la scena. Basti pensare agli 883 o ai Lunapop. Vuoi o non vuoi, per seguire le mode del momento, le classiche band Pop Rock&Roll sono un po’ tramontate, per far spazio a generi diversi quali l’hip hop e alla trap, che oggi spopolano su spotify e in radio. Il mercato musicale è saturo, ma come hanno saputo testimoniare, ad esempio, i Pinguini Tattici Nucleari, le band non sono mai scomparse, e possono ancora dominare nel panorama musicale italiano.
Un ritorno al passato con un occhio al futuro, è questo è il grande messaggio lanciato da Sarathoga, nel mentre che il primo album ufficiale è in procinto di essere pubblicato: le band ed il rock ha ancora tanto da dire.
Il Rock non è solo un genere, ma uno stile di vita. All’interno di una band il singolo mette a disposizione le proprie qualità artistiche in funzione di un collettivo. Il successo è un traguardo da condividere equamente all’interno dei suoi componenti, non diversamente da una squadra di calcio.
Perché niente più di questo sono Alessandro, Alex, Antonio, Gigi e Dario I.: una squadra, anzi no, una famiglia. Ogni membro della band compartecipa in egual misura all’applauso del pubblico entusiasta per la performance Alex in “Serena“, o per il grido “Che schifo la fi*a!” di Alessandro in “RadioMarina“, o per l’assolo alla chitarra di Gigi, o alla batteria di Dario: il tutto è sorretto dalla base di Antonio alla tastiera o al basso. Si vince e si perde in gruppo.
La formazione dei Sarathoga ed il motivo dietro il nome della band
- Alessandro Iovine: voce e testi
- Alex (Alessandro Esposito): voce, testi e chitarra ritmica
- Dario I.: batteria e percussioni
- Antonio Sensale: basso e tastiere
- Gigi Ortano: chitarra elettrica
Il nome “Sarathoga” è una storia a se, ma se si pensa alla famosa colla americana non si va molto lontano dalla realtà. In effetti il termine simboleggia i mondi differenti dai quali i membri provengono. Alessandro viene dal cantautorato; Alex dal brit rock; Dario I. dal jazz; Gigi dal metal e dalla musica elettronica; Antonio Sensale dalla musica classica. Questi generi sono stati, appunto, “incollati” insieme, al fine di favorire la produzione di un sound unico, che può essere identificato nell’Indie Rock. Tuttavia i membri preferiscono non darsi dei preconcetti “Indie” va inteso come forma mentis.
“Indie” come indipendenza
“Indie è un concetto: è un’indipendenza mentale. – spiega Alex – abbiamo il nostro concetto di musica e pian piano costruiamo insieme quello che stiamo facendo. Più che altro ciò che cerchiamo di fare è di regalare emozioni al pubblico, perché crediamo che ciò che faccia davvero la differenza per una band sia proprio l’esibizione in live.“
“Alla parte musicale contribuiamo tutti e cinque – precisa Antonio – o arrangiamo da soli i pezzi o collaboriamo al prodotto finale. Facendo ciò ancora una volta le nostre esperienze individuali vengono fuori. Fermo restando che la nostra ‘guida’ in questo mondo è Gigi, essendo lui produttore.“
Proprio Gigi ci racconta il suo percorso al conservatorio: “Sono studente di musica elettronica al terzo anno. Il mio maestro è Elio Martusciello. Ciò ha condizionato molto il mio modo di guardare la musica. Mi concentro sui minimi dettagli di un brano. In effetti la musica elettro-acustica che produciamo è molto lontana dal sistema tonale che suono all’interno della band, e credo che la mia formazione faccia la differenza. Io ho questa filosofia: se vuoi essere un grande, nella musica, devi saper fare un po’ di tutto.“
I singoli dei Sarathoga e l’importanza delle esibizioni in live
Come già detto in precedenza, i Sarathoga sono in procinto di lanciare il primo album ufficiale, che è ancora in fase di produzione. Attualmente non è ancora possibile ascoltare i brani sulle piattaforme di streaming. Come fanno notare con fierezza Alex e, soprattutto, Gigi, la band si è concentrata sul portare i pezzi in live.
“Il mercato è saturo, ci sono fotocopie ovunque. – ha spiegato Gigi – La mia idea, da produttore, è stata quella non tanto di imporsi sui social, ma di dimostrare il nostro valore in live. Proprio questo deve fare la differenza, in una sorta di ritorno al passato. Ciò perché la reazione del pubblico alle Jam ci ha rafforzato: abbiamo avuto consensi reali. Solo in seguito abbiamo creato la pagina instagram in cui abbiamo iniziato a postare estratti delle esibizioni.“
Tra i singoli inediti ufficiali di Sarathoga compaiono “La Notte di Natale” “Invece No“, “Serena“, “Il prossimo essere umano” e “Vaffanc*lo“. Il solo pezzo “La Notte di Natale” dice molto del tipo di band che Sarathoga vuole essere. Interessante il momento in cui Alessandro e Alex quasi battibeccano tra loro all’inizio della performance, che poi viene avvalorata dall’assolo alla chitarra di Gigi.
Momento memorabile di ogni esibizione è il “pogo” che si scatena nel pubblico durante l’esecuzione dello storico pezzo di Alessandro, RadioMarina.
Proprio perché alcuni singoli sono ancora in fase produttiva, in live i Sarathoga sono soliti portare cover di pezzi storici, anche variando molto tra i generi: si passa da Bohemian Rapsody dei Queen a Je so’ pazz di Pino Daniele.
La storia dei Sarathoga: tutto cominciò quella sera al Jam session
Alessandro Iovine: “Io ero amico di Alex. Poi ho incontrato Dario ad una serata Jam session, ed abbiamo iniziato a delineare l’idea di fare qualcosa insieme. Ufficialmente i Sarathoga esistono dal luglio del 2023.”
“Avevo appena finito di suonare, quando Alessandro mi si avvicina. – racconta Dario I. – Avevo pensato pensato di tutto, la macchina, qualche rapina – ride – alla fine mi fa ‘Facciamo degli inediti e voglio mettere su questo gruppo’. Il progetto mi piaceva, e lui poi mi ha fatto conoscere anche gli altri.”
La vittoria nel contest di Palazzo Venezia
I Sarathoga sono freschi vincitori del contest organizzato il 10 maggio a Palazzo Venezia. In quest’occasione Alessandro & co. si sono esibiti, nel singolo “La notte di Natale” oltre ad un riarrangiamento di “Creep” dei Radiohead “Vent’Anni” degli Zen Circus. Ciò gli ha permesso di conseguire alla prima produzione in studio. Prima di questo live o ragazzi si erano già esibiti a varie Jam Sessions.