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Sono passati tre giorni, ma la storia ha ancora dell’incredibile, a Piazza Plebiscito, cuore della città, una baby gang si è portata via sette alberi di Natale come fossero buste della spesa. Un episodio che – inutile girarci intorno – è l’ennesimo furto di alberi di Natale a Napoli che mette in scena la solita città divisa. Quella che prova a brillare e quella che ti spegne l’albero prima ancora che lo accendi.

E la domanda è sempre la stessa.Ccom’è possibile che succeda tutto questo nel posto più sorvegliato di Napoli? Dove sono finite telecamere, controlli, vigilanza? Com’è che sette ragazzi fanno quello che vogliono e spariscono nei vicoli come se fosse un videogioco?

Furto di alberi di Natale a Napoli: l’ennesima figuraccia nazionale

Il problema non sono solo gli alberi. Il problema è l’immagine: Napoli che prepara il Natale… e intanto si fa rubare gli addobbi. Una scena che sembra una parodia, e invece è la realtà.

I commercianti sono stanchi, i residenti pure. Ogni anno la stessa storia: si parla di decoro, sicurezza, “rilancio del centro”, e poi basta una baby gang di notte per smontare tutto in dieci minuti. Il Comune ora “verificherà le telecamere”. Come sempre, dopo. Mai prima.

Una città che vuole brillare… ma qualcuno continua a spegnere l’interruttore

Il furto dei sette alberi non è una ragazzata: è il simbolo di un problema culturale che non si vuole affrontare davvero. Ragazzi che crescono convinti che tutto sia un gioco. Adulti che si voltano dall’altra parte e istituzioni che arrivano sempre tardi.

Tre giorni dopo, gli alberi non ci sono più. La figuraccia, invece resta e resterà anche nei prossimi anni se le cose non cambiano. E la domanda continua a rimbombare: possibile che a Napoli rubare sette alberi di Natale sia ancora più semplice che montarli?

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