Le indagini sull’omicidio avvenuto sabato mattina presso viale Dohrn, sul Lungomare di Napoli, sono giunte ad un svolta fondamentale. In queste ore è stato infatti arrestato il presunto assassino della vittima. A perdere la vita ieri è stato un giovane tunisino di 30 anni, il carnefice un suo connazionale (entrambi senza fissa dimora) di 33 anni.
Dai primi rilievi avvenuti ieri era chiaro che si fosse trattato di un assassinio dati i chiari segni di colluttazione. Le indagini hanno dunque portato la polizia a rintracciare il colpevole e lo hanno individuato ieri mattina all’alba nei pressi di piazza Garibaldi. L’uomo è stato ritrovato grazie anche al fondamentale aiuto dei militari impegnati nell’operazione Strade sicure.
Omicidio Lungomare di Napoli: cosa è successo
Le indagini, ancora in corso, hanno portato alla luce i motivi della colluttazione che ha provocato la morte del giovane africano. A quanto pare infatti la lite da cui è nato tutto il diverbio, sarebbe scattata per futili motivi.
Come detto, il corpo del 30enne è stato rinvenuto nella mattinata di ieri dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dai militari della Guardia di Finanza, in viale Dohrn, strada che da un lato si affaccia sul Golfo di Napoli e dall’altro sulla Villa Comunale. Stando a quanto ricostruito, il 30enne è morto poco dopo le ferite patite alla gola. Le forze dell’ordine sono intervenute subito dopo aver ricevuto la segnalazione di un cittadino straniero con ferite d’arma da taglio alla gola.
Lungomare di sangue
Oltre all’omicidio sul Lungomare di Napoli, un’altra notizia ha fatto scalpore negli ultimi giorni. Nei pressi della Rotonda Diaz infatti la scorsa settimana è stato rinvenuto il cadavere di un uomo. Anche in questo caso proseguono le indagini ma non si tratta di omicidio. La causa del decesso è stata infatti per annegamento.