foto di Michela Rosa

Biancomangiare cucina e cantina è uno dei punti di riferimento dell’arte culinaria partenopea. Si trova in Pignasecca, precisamente a vico San Nicola alla Carità 13/14 e proprone una cucina tradizionale di alto livello. Non potete assolutamente perdervi l’occasione di gustarvi la sua famosa Genovese.

Ciò che propone Biancomangiare non è un semplice pasto ma una vera e propria esperienza. In questo locale sarete trasportati nell’atmosfera di una vecchia cantina, vi sentirete come a casa vostra. Merito anche di tutto lo staff con camerieri preparati, simpatici e attenti. L’attività è a conduzione familiare e questo contribuisce a farvi sentire a casa vostra. Il calore che emerge da Biancomangiare si trova molto di rado.

Di seguito l’intervista esclusiva a Domenico Iuliucci, proprietario e chef di Biancomangiare.

Intervista a Domenica Iuliucci di Biancomangiare

Ciao Domenico, raccontaci un po` come nasce Biancomangiare
“Il locale esiste già dal 1963 dove i vecchi proprietari avevano avviato una cantina, da cui il nome precedente Vecchia Cantina. Pian piano hanno iniziato ad accompagnare il vino con del cibo fino a diventare una trattoria. Noi abbiamo rilevato questa attività nel 2009 e solo nel 2017 gli abbiamo dato un nuovo look, quello di Biancomangiare. Abbiamo rinnovato e rimodernato il locale senza però perdere la tradizione. Lo abbiamo reso più luminoso ed al passo con i tempi, più colorato. L’impronta però è sempre quella tradizionale, lo testimoniano le tante foto di famiglia appese alle pareti, i richiami alla Vecchia Cantina come pentole e l’erogatore d’acqua, di cui ci si può servire autonomamente, al centro della sala.”

Cosa offre il vostro Menù?
Puntiamo tanto sui piatti della tradizione napoletana. Su tutti, il piatto forte è sicuramente la Genovese. Per questa pietanza abbiamo anche ricevuto diverse onorificenze. Luciano Pignataro ci inserì tra le 5 migliori Genovese di Napoli. Il piatto è anche consigliato nella guida Routard, una delle più affidabili guide francesi e per questo motivo ogni mese serviamo un centinaio di clienti transalpini. Per quanto riguarda gli altri piatti ci sono il Ragù, la parmigiana, le polpette, il baccalà e tanti altri piatti tradizionali. Ciò che abbiamo reso più moderno sta nella presentazione e nell’estetica dei piatti. Una sorta di tradizione moderna.

Quindi lavorate molto con il turismo?
“Negli ultimi anni la zona è diventata molto turistica ed è naturale che la nostra clientela sia diventata anche turistica. Amano e apprezzano moltissimo la nostra cucina. Vi racconto un aneddoto che mi ha molto gratificato. La settimana scorsa si è presentato un gruppo proveniente dalla Valtellina. Sono venuti qui da Biancomangiare grazie al passaparola. È incredibile che la voce sia arrivata fino a lì e questo mi riempie di orgoglio perché significa che il nostro lavoro è molto apprezzato. Allo stesso modo sono molto orgoglioso della visita di Adele, food blogger di Taiwan, giunta da noi sempre con il passaparola.”

Perché hai deciso di supportare il documentario sui Quartieri Spagnoli ad opera di Miniera?
“L’associazione Miniera mette in campo sempre il massimo supporto per i Quartieri Spagnoli e per i suoi giovani. Anche mio figlio ha preso parte ad alcuni laboratori organizzati in Associazione. C’è sicuramente un rapporto di amicizia ma anche e soprattutto di stima. Miniera lavora da tanti anni nel sociale ed ha contribuito a far emergere gli aspetti positivi dei nostri vicoli. Se oggi si parla in maniera diversa dei Quartieri Spagnoli rispetto ad alcuni anni fa, il merito è anche dell’Associazione.”

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