Foto di Fatti di Napoletani per Bene

La piazza torna a riempirsi: la manifestazione di Napoli per Gaza è la risposta di una comunità che non accetta la complicità del governo italiano e chiede giustizia per la Palestina.

La città si prepara a un’altra giornata di lotta. Dopo l’abbordaggio violento della Global Sumud Flotilla, fermata a colpi di forza dall’esercito israeliano, cresce l’indignazione in tutta Italia e soprattutto nel capoluogo campano. La prossima manifestazione di Napoli a supporto di Gaza sarà un banco di prova della mobilitazione popolare, che non intende fermarsi davanti all’ennesimo atto di pirateria internazionale.

L’incontro è previsto per oggi giovedì 2 ottobre alle ore 18 a piazza Mercato.

Napoli, manifestazione a sostegno di Gaza

Le prime proteste sono già esplose: studenti del Liceo Pansini hanno invaso le strade del Vomero, mentre i collettivi universitari hanno occupato le sedi di Porta di Massa e Palazzo Giusso. In serata, decine di attivisti hanno bloccato i binari della Stazione Centrale di Napoli, paralizzando per un’ora il traffico ferroviario. Un gesto forte, simbolico, che ha messo in evidenza la rabbia di una città che non vuole più voltarsi dall’altra parte.

Hanno bloccato la Sumud Flotilla per continuare il genocidio del popolo palestinese con la complicità dei governi come il nostro” – denuncia la Rete Napoli per la Palestina – “noi non resteremo in silenzio, non saremo sudditi”.

“Blocchiamo tutto”: sindacati in prima linea

Non sono soltanto gli studenti a guidare questa ondata di indignazione. Anche i sindacati alzano la voce. La Cgil attacca duramente: L’attacco israeliano non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma un attentato diretto all’incolumità di lavoratori e lavoratrici italiani imbarcati. È inaccettabile che il nostro governo abbia abbandonato i connazionali in acque internazionali.

L’Usb rilancia con parole ancora più radicali: Blocchiamo tutto. Chiediamo a ogni organizzazione democratica e solidale di unirsi alla protesta. Non possiamo restare fermi davanti al genocidio del popolo palestinese.

Il governo, attraverso il ministro Matteo Salvini, ha risposto annunciando la possibile precettazione per fermare lo sciopero. Ma la base non arretra: “Se i governi sono complici, noi non lo saremo”, ribadiscono i movimenti.

Verso la mobilitazione nazionale

Dopo Napoli e Roma, le proteste si stanno estendendo a macchia d’olio. Venerdì è previsto uno sciopero generale, mentre sabato Roma sarà teatro di una grande manifestazione nazionale con la convergenza di collettivi, associazioni e sindacati da tutta Italia.

Il grido che parte da Napoli è chiaro: non accetteremo in silenzio il genocidio del popolo palestinese. La città, ancora una volta, si erge a capitale della resistenza civile.

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *