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I quartieri spagnoli si chiamano così in quanto affondano le proprie radici nel XVI secolo; quando il viceré di Napoli, Pedro de Toledo, cercò di tutelare le guarnigioni militari e ospitare i soldati di passaggio.

Quando si pensa a Napoli, non si può non notare una netta similitudine con la cultura spagnola. Ovunque in città c’è infatti quel calore e quella gioia che contraddistinguono la il paese ibericoSapevate, ad esempio, che molti dei termini che utilizziamo tutti i giorni in dialetto Napoletano affondano le radici nella lingua spagnola? E sapevate che anche i Quartieri Spagnoli prendono il nome da essa? Scopriamo come mai.

I Quartieri Spagnoli

Camminando a Napoli, non si può non fare una passeggiata nei famosi Quartieri Spagnoli, una delle grandi zone caratteristiche e storiche della città. Il quartiere è così soprannominato in quanto fu fonte di rifugio per le truppe spagnole nel corso del XVI secolo. Il viceré spagnolo Don Pedro di Toledo, si stabilì in città nel 1533. Iniziò una serie di interventi su usanze e costumi della città. Questa forte influenza portò tra le tante cose, alla nascita dei Quartieri Spagnoli, una delle zone più folkloristiche della città. La superficie che ricopre è costituita da i seguenti quartieri: San FerdinandoAvvocata e Montecalvario.

Riescono a conservare ancora un carattere pittoresco immerso nelle caratteristiche culturali e negli usi napoletani. Gli esempi più evidenti sono l’abitudine delle donne di lasciar asciugare il bucato su fili che attraversano i vicoletti o la presenza di piccole botteghe artigiane che realizzano cinte, borse e scarpe. Fatte, quest’ultime, rigorosamente a mano. Rispettano tutt’ora tradizioni antiche. Ed ancora: i famosi “bassi napoletani”, con alte scalinate ed abitazioni ricavate direttamente sul livello dei marciapiedi.

San Ferdinando

Il quartiere più antico della città, caratterizzato da un’enorme area centrale, come il centro economico ed amministrativo del capoluogo campano. Oggi è inglobato nell’area del Centro Storico UNESCO della città. Il nucleo più interno del quartiere è rappresentato dalle fondazioni emerse sul territorio come diretta espressione dell’influenza del potere borbonico negli epiloghi urbani a sud di piazza Municipio e dalla prima parte del Lungomare.

Avvocata

Il quartiere comprende le pendici dell’area collinare delimitate da piazza Dante, via Pessina, via Salvator Rosa, via Imbriani, Materdei, via Tarsia, il primo tratto del corso Vittorio Emanuele, via Santacroce. Alla sua istituzione il quartiere Avvocata era più esteso di oggi perché comprendeva anche il territorio dell’Arenella e del Vomero (incluso Rione Alto) che all’epoca non erano riconosciuti amministrativamente. Erano ritenuti borghi di campagna a bassa densità abitativa. La parte del quartiere più prossima alle mura era, intorno all’anno 1000, denominata Limpiano. Delimitata dall’attuale via Tarsia a sud, dal Cavone a nord, da piazza Dante – via Pessina ad est e da via Salvator Rosa (Infrascata) ad ovest. Il Limpiano, che originariamente fu concesso dal duca bizantino Sergio al Monastero dei SS. Severino e Sossio fu, a partire dal Cinquecento, progressivamente urbanizzato attorno ad alcuni assi di penetrazione che fungevano da collegamento tra il centro storico e l’area collinare.

Montecalvario

Montecalvario è sicuramente il più rappresentativo dei Quartieri Spagnoli. Antico avamposto delle truppe spagnole del viceré Don Pedro de Toledo. Il quartiere di Montecalvario è il borgo napoletano delle opere maggiori di Domenico Antonio Vaccaro. E’ collegato al corso Vittorio Emanuele ed alle propaggini meridionali della collina del Vomero e a via Toledo.

Il legame con la lingua

Il Napoletano è una lingua ricca di ispanismi. Ciò è dovuto alla penetrazione dei calchi derivanti dallo spagnolo che si verificò intorno ai secoli XVII e XVIII, grazie alle dominazioni degli Aragonesi e degli Angioini. Napoli, all’epoca, fu talmente influenzata da essa. Ancora oggi, nella grammatica conserviamo la contaminazione. Moltissimi termini del dialetto Napoletano sono infatti influenza della lingua Spagnola; a tal punto che se vi dovesse capitare di interagire con uno spagnolo, vi rendereste conto di comprenderlo più di quanto avreste immaginato.

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