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Foto di Stefano Colasurdo

Questo pomeriggio, presso la Domus Ars, a due passi dalla Chiesa di Santa Chiara, si è tenuto un importante incontro con il Comitato anticamorra per la legalità con Sandro Ruotolo e Paolo Siani. Il Comitato si è prefissato l’obiettivo di creare una rete di collaborazione volta a contrastare il fenomeno mafioso sul nostro territorio.

Lo scorso novembre Sandro Ruotolo ed il fratello di Giancarlo Siani, il medico Paolo, hanno dato vita al manifesto Disarmiamo Napoli con la quale si sono gettate le basi per il comitato anticamorra. Secondo tale manifesto la camorra va affrontata con la prevenzione. Il comitato quindi diffida le azioni governative repressive come il Decreto Caivano, un decreto attuato subito dopo gli abusi sessuali ai danni di due minorenni del Parco Verde.

Comitato anticamorra, per Ruotolo non basta la repressione

Il giornalista, nonchè ex senatore, Sandro Ruotolo, ha introdotto l’incontro parlando proprio della politica di repressione del Governo Meloni: “Questa linea aggressiva data dal Decreto Caivano non basta affatto. Bisogna lavorare sul degrado e soprattutto sulle situazioni di degrado minorile o ancor peggio, infantile. Bisogna creare un modello come in tante altre città, di politica e cultura del lavoro. Offire occupazione sarebbe un passo fondamentale. Non bisogna però lasciare da parte temi centrali come la dispersione scolastica. Sul territorio urgono figure quali assistenti sociali, educatori e psicologi“.

Sulla stessa scia di Ruotolo anche Paolo Siani: “Il fenomeno delle baby gang aumenta a vista d’occhio. La repressione però non è la strada giusta. Bisogna investire sulla prevenzione. Non fermiamoci a guardare ad oggi e neanche a domani, bisogna guardare al futuro”.

L’intervento del Vescovo Don Mimmo Battaglia

Presente all’incontro anche il Vescovo Don Mimmo Battaglia che ha aderito fermamente al comitato: “Questa è una iniziativa importante perchè mette il Noi al centro di tutto. Il Comitato anticamorra si impegna a sconfiggere la camorra ma deve farlo seguendo dei sani principi e mettendo da parte gli individualismi e lasciando spazio alla collaborazione. Dunque è fondamentale che ognuno di noi collabori con le istituzioni su tutti i livelli. Tre parole devono accompagnarci in questo percorso: Giustizia, Fraternità e Inclusione“.

“Abbandonato dalle Istituzioni”

Tra gli altri interventi, da segnalare senza dubbio quello di Edoardo De Napoli, giovane imprenditore under 30 che ha dovuto scontrarsi con la camorra più feroce. Edoardo aveva aperto un locale in pieno centro, nel quartiere Sanità ma è stato fin da subito vittima di racket. Il giovane imprenditore però non ha abbassato la testa. Ha denunciato l’accaduto. Il suo coraggio però non è stato seguito dalle autorità. Più e più volte il suo locale è stato dato al rogo dai malavitosi e dopo un perocrso fatto assieme alle istituzioni è stato completamente abbandonato. “Sono qui per rappresentare quella Napoli fatta di giovani sognatori. Sogni che però vengono infranti dalla camorra e questo non è ammissibile. Bisogna fare il possibile per cambiare le cose” ha dichiarato l’imprenditore.

Tra gli altri ospiti c’erano anche l’attore Gianfranco Gallo, il garante dei detenuti Samuele Ciambriello, Gennaro Pagano, responsabile del Patto Educativo, Antonio Amato, presidente giovani industriali, Luca Trapanese, Assesore al Welfare ed esponenti dei sindacati CISL e UIL.

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