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Maxi controlli in zona Mercato a Napoli fino al Borgo sant’Antonio, a ridosso della stazione centrale. Iniziata a sorpresa questa mattina, venerdì 2 febbraio, alle prime luci dell’alba. L’operazione interforze tra Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di Finanza conta circa 200 agenti, che stanno effettuando perquisizioni e controlli in strada, fermando tutti, anche e soprattutto giovani e giovanissimi. Le operazioni si svolgono da piazza mercato . L’intervento è volto a mettere in campo un’azione di controllo e repressione, oltre che a cercare eventuali armi detenute illegalmente.

Perquisiti tanti ragazzi nei maxi controlli in zona mercato: si cercano armi

In tanti oggi sono stati svegliati dal suono degli elicotteri delle forze dell’ordine, mentre per strada, chi usciva per andare al lavoro a far spesa, si imbatteva in poliziotti, finanzieri e carabinieri che effettuavano perquisizioni, controllando anche ragazzi giovani e giovanissimi. Dall’inizio dell’anno la lotta delle forze dell’ordine alla diffusione di armi a Napoli – pistole, anche giocattolo o a salve, ma soprattutto coltelli e armi bianche – si è fatta più dura e serrata. Particolare attenzione riservata alle fasce più giovani della popolazione, dove queste tipologie di armi sono purtroppo molto diffuse, anche soltanto a scopo intimidatorio.

A Napoli, però, c’è chi pensa che queste azioni di repressione non bastino a cambiare le cose, soprattutto tra i giovani. Ne avevamo parlato in occasione della fondazione del Comitato Anticamorra– Disarmiamo Napoli, istituito e presentato alla fondazione Premio Napoli il 10 novembre scorso. Qui si era parlato proprio della diffusione di armi e della cultura della criminalità tra i giovani. In quell’occasione rappresentanti della cittadinanza e esponenti del Comitato avevano sottolineato come, per combattere la mentalità criminale e l’uso della violenza a Napoli, la repressione non fosse la chiave di svolta, ma servisse molta più cultura di quella che hanno oggi a disposizione i ragazzi. Sandro Ruotolo, storico giornalista Rai e cofondatore del Comitato, è tornato a parlare di queste questioni proprio ieri, presso la Domus Ars a due passi da Santa Chiara: ancora una volta si è parlato di come la prevenzione sia molto più efficace della repressione.

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