Edit Content

Posts Slider

Un grave episodio di omofobia, non ci sono altri termini per definire ciò che è accaduto a Mirko Nappo, napoletano di nascita e trasferitosi, da un anno e mezzo, a Milano dove lavora come parrucchiere. Il 25enne è stato travolto da una valanga di insulti e minacce, prima per via telematica e poi addirittura con un bigliettino lasciato alla soglia della porta di casa con la scritta “frocio“.

In entrambi i casi, i messaggi erano scritti in arabo. Mirko ha dovuto servirsi dei traduttori online per decifrarli. Questo il primo messaggio recapitatogli: “Noi sappiamo la verità. Il tuo essere omosessuale è un abominio per noi, il trono di Dio trema. Sarà fatta giustizia per te ed il tuo ragazzo. Non c’è spazio per voi nel regno di Dio. Dio è grande“.

Il messaggio è arrivato va WhatsApp da un numero sconosciuto e riportava, oltre al messaggio, una foto ritoccata di Mirko con il muso di un maiale. Inizialmente il giovane ha pensato che si trattasse di un semplice scherzo ma la situazione si è aggravata nei giorni successivi.

La testimonianza di Mirko Nappo

Mirko, con grande decisione ha voluto subito raccontare tutto l’accaduto per lanciare un messaggio di sensibilizzazione affinché eventi del genere non accadano più e per dare supporto a tutti coloro che non riescono a farne parola con nessuno. Un invito ad uscire fuori dal guscio e di combattere un fenomeno che in un paese come l’Italia non dovrebbe neanche esistere ma che purtroppo non si riesce a debellare, quello dell’ignoranza e della cattiveria.

Ecco la testimonianza di Mirko: “Tutto è cominciato venerdì sera al ritorno di lavoro. Mi è arrivato questo messaggio. Erano frasi intimidatorie e molto minacciose. Fin quando era un messaggio per telefono ho pensato si potesse trattare di uno scherzo, di pessimo gusto certo, ma pur sempre uno scherzo. Ho iniziato a preoccuparmi seriamente domenica notte, al mio ritorno a casa. Ho trovato un foglio sotto la porta di casa. Pensavo si trattasse di qualche comunicazione, magari del condominio. Con grande sorpresa e paura invece ho visto, di nuovo, quella scritta in arabo”.

“Non si può aver paura di restare soli in casa propria”

Lì mi sono pietrificato, ero terrorizzato. La mia paura più grande è che chi mi sta facendo tutto questo sa, evidentemente, bene dove abito. Il che è molto strano dato che sono di Napoli e vivo qui a Milano da solo un anno e mezzo. Inoltre il mio parco è davvero grande, ci sono tante palazzine. Mi spaventa il fatto che ci sono solo due soluzioni. La prima è che chi mi sta minacciando mi conosce molto bene e la seconda è che di chiunque si tratti, sta prendendo informazioni su di me.

Il giorno successivo, il lunedì, mi sono subito recato in polizia per sporgere denuncia. Purtroppo mi hanno riferito che non essendo sicuri dell’origine di questi messaggi, devono svolgere delle indagini. Mi hanno consigliato di non restare da solo a casa. Così da una settimana sto girovagando da casa in casa dai miei amici. Ho paura che questa persona, o addirittura un gruppo, possa farmi del male. Sto mantenendo un profilo molto basso, anche sui social. Ciò che più mi fa rabbia è che questi episodi si verifichino ancora nel 2023. Questo significa che il paese non ti tutela e devi aver paura di restare in casa tua”.

Omofobia, in Italia un episodio ogni 3 giorni

Un caso del genere, un grave episodio di omofobia non deve e non può passare inosservato. Secondo i dati del progetto “Cronache di ordinaria omofobia“, episodi di questo tipo si registrano, in Italia, una volta ogni 3 giorni. Stando alle ultime statistiche, dall’aprile 2022 fino al marzo di questo anno infatti gli episodi denunciati ammontano a 115. Un dato certamente incompleto dato che molte vittime non hanno la forza di denunciare l’accaduto. Dare voce a queste storie significa sensibilizzare e sensibilizzare è sinonimo di fare guerra ad un fenomeno gravissimo.

Mirko ha dichiarato altresì di non avere paura degli omofobi e invita tutte le vittime a denunciarne qualsiasi tipo di episodio. La speranza è che la testimonianza di questo giovane e coraggioso ragazzo napoletano possa essere da esempio alle tante altre vittime di omofobia.

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *