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Napoli, come risaputo, è una città piena di tradizioni, e tra queste vi è sicuramente quella culinaria, oggi andremo alla scoperta storica dei migliori dolci che dovreste assolutamente assaggiare nel capoluogo campano.

La Pastiera

Pastiera Napoletana

Quando si pensa ai dolci partenopei, la prima cosa che viene in mente è la famosissima Pastiera. Fonte di tradizione centenaria è un dolce tipico delle festività pasquali. La leggenda narra che la pastiera fu ideata dalla sirena Partenope, probabilmente legata al culto di Cerere. L’invenzione della Pastiera risale al XVI secolo, molto probabilmente come una sorta di pizza a metà tra il rustico e il dolce. La prima ricetta scritta è datata 1693 e compare nel trattato di cucina Lo scalco alla moderna da Antonio Latini, dove l’autore lavorò al servizio del primo ministro del viceré Francisco de Benavides. Tra gli ingredienti, oltre a grano e ricotta, erano previsti il formaggio Parmigiano grattato, pepe, sale, pistacchi in acqua rosa muschiata, latte di pistacchi, tutto raccolto in pasta di marzapane stemperata con altri aromi antichi.

O’ Babà

Il Babà Napoletano

Un altro dolce famosissimo della pasticceria napoletana è sicuramente il Babà. Questo è la derivazione di un dolce a lievitazione naturale originario della Polonia (babka ponczowa) e di altri paesi slavi. Perfezionato dai cuochi francesi assunse il nome di baba. Vide poi trasformato il proprio nome in “babbà” dai pasticceri napoletani. L’invenzione del babà si fa risalire all’ultimo duca di Lorena ed effimero Re di Polonia Stanislao Leszczyński, suocero di Luigi XV di Francia. Leszczyński era solito dilettarsi nell’invenzione culinaria ma, essendo privo di denti, era impossibilitato a mangiare dolci quali la Babka polacca o un dolce simile alla Babka ovvero il Kougelhopf, originario dell’Alsazia. Lo gli trovava troppo asciutto; decise allora di ammorbidirlo nel tokaj e nello sciroppo.

‘A Sfugliatèlla:

Da sinistra, la sfogliatella riccia e quella frolla.

La sfogliatella nasce nel XVIII 18 secolo nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, a Conca dei Marini (Salerno), quasi per pura casualità. Era avanzata nella cucina del convento un po’ di pasta di semola. Invece di buttarla, fu aggiunta frutta secca, zucchero e limoncello, ottenendo un ripieno che oggi gli vale la classificazione come uno dei migliori dolci di Napoli. Fu utilizzato allora un cappuccio di pasta sfoglia per ricoprirlo. Il dolce riscosse molto successo tra gli abitanti delle zone limitrofe e assunse il nome di Santarosa in onore della santa del convento. Nel 1818, il pasticcere napoletano Pasquale Pintauro prese possesso della ricetta segreta e portò il dolce a Napoli. Modificò la ricetta e introdusse la variante riccia-sfoglia. La sfogliatella ricciaè costituito da un involucro croccante e da un ripieno a base di ricotta e semola. La frolla presenta un guscio esterno realizzato con un impasto di pasta frolla, appunto. Esistono però anche delle altre varianti della sfogliatella.

La Zeppola di San Giuseppe

La Zeppola di San Giuseppe

La zeppola di san Giuseppe (‘a zeppolazéppele o sfinci) è un altro dei migliori dolci di Napoli e del sud Italia. Malgrado il nome, non traggono origini nel comune di San Giuseppe Vesuviano: ci sono varie ipotesi sull’invenzione, attribuita sia alle suore di San Gregorio Armeno sia a quelle della Croce di Lucca, sia a quelle dello Splendore. La prima ricetta risale al 1837. Vengono preparate nel periodo di san Giuseppe (19 marzo), essendo un dolce tipico della festa del papà. Gli ingredienti sono farina, zucchero, uova, burro e olio d’oliva, crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione. Esistono due varianti: fritte e al forno. In entrambi i casi hanno forma circolare e vengono guarnite ricoprendole di crema pasticcera con sopra delle amarene sciroppate. Infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo.

I Fiocchi di neve tra i migliori dolci di Napoli dell’epoca moderna

Il fiocco di neve

Più recente ma comunque delizioso, è il Fiocco di Neve. Questo dolce nasce quasi sette anni fa grazie a Ciro, la terza generazione della famiglia Scognamillo, proprietari della Pasticceria Poppella. Ciro decise di realizzare un nuovo dolce per la pasticceria: semplice, buono e soprattutto economico. Nacque così il Fiocco di Neve, specialità tipica della pasticceria o ora fenomeno gastronomico su scala nazionale. 

Il Fiocco di Neve è un dolce a forma sferica ripieno di una crema vellutata, leggera e bianca dalla consistenza delicata a base di ricotta e latte fresco. Il fiocco di neve appare davvero leggero e spumoso come la neve, ma non è ripieno di panna come si potrebbe credere bensì di crema di latte. Il successo del Fiocco è tale da far nascere negli anni anche altri gusti: classico, al cioccolato e al gettonatissimo pistacchio.

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