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All’indomani di Atletico Madrid-Inter di Champions League, anche la terza delle italiane ha abdicato: dopo l’uscita della Lazio con il fortissimo Bayern, e del Napoli con il grande Barcellona, anche la squadra lanciata verso la seconda stella si ferma sul muro dei Colchoneros. C’è grande rammarico su più punti: innanzitutto se si pensa che nella scorsa stagione il calcio italiano aveva prodotto 3 finaliste (tutte e tre poi uscite sconfitte) nelle 3 competizioni UEFA. Prima di questo turno l’Italia era la nazione con più compagini ancora in corsa nelle varie competizioni UEFA, visto che il Milan sta (tra non poche difficoltà) proseguendo il suo percorso in Europa League. Oggi, dopo la magra figura dei nerazzurri al Wanda Metropolitano, tutto il movimento calcistico italiano viene fortemente ridimensionato.

Inter riporta alla realtà il calcio italiano

Che la Lazio (specialmente quella piuttosto disastrata di questa stagione, che comunque ha onorato la competizione) sia inoffensiva in quel di Monaco è normale; che il Napoli, mortificato in campionato e in coppa Italia per una gestione scellerata della vittoria, esca in Catalugna, avendo comunque prodotto 8 nitide palle goal, è normale; che la squadra schiacciasassi che ha spaccato il campionato esca contro la quarta forza della liga spagnola, è tutt’altro discorso.

La gestione della Champions League da parte dell’Inter è stata scellerata fin dai gironi, avendo Inzaghi spesso optato per un massiccio turn over. L’Inter, focalizzata sul raggiungimento della seconda stella ha ceduto il primato del girone alla piccola Real Sociedad, offrendo il fianco ad un’accoppiata scomoda. L’Atletico Madrid era in ogni caso una squadra inferiore all’Inter, che nella gara di ritorno, avendo incassato il goal di Griezmann ha optato per un infruttuoso catenaccio. Alla fine è passata la squadra che ha meritato maggiormente.

Napoli è la squadra che ha meglio figurato in Champions: che si riparta da questo

Trovare dei lati positivi nella disastrosa stagione del Napoli è difficile. Sforzandocisi un minimo, guardando solo il percorso Champions, i partenopei hanno però compiuto il cammino prefissato. Il Napoli ha senza dubbio faticato oltre modo con Braga e Union Berlin, ma se l’è giocata a testa alta nei doppi confronti con Real Madrid e Barcellona. Il bottino del Napoli con le padrone d’Europa è magro anche storicamente. Tuttavia questa “piccola” società ha avuto il merito non solo di accostare il proprio nome accanto alle squadre più blasonate, ma anche a farle tremare. Gli azzurri hanno affrontato avversari più grandi a testa alta, senza cedere il passo e giocandosela con serenità fino alla fine.

Il Real Madrid ha avuto bisogno di una magia di Valverde, per uscire vittorioso al Maradona, ed anche al Bernabeu gli azzurri sono rimasti in partita fino al goal di Nico Paz. Con i Blaugrana, dopo il pareggio dell’andata, il Napoli ha prodotto 8 nitide palle goal. A somme tirate Kvara e compagni hanno avuto anche da recriminare per un arbitraggio vergognoso e unidirezionale. Peccato anche per il sogno “mondiale per club” che ha preso, di conseguenza, la strada bianconera di Torino.

Napoli, termina la stagione nel miglior modo possibile. E che quest’annata sia di lezione

La qualificazione alla prossima Champions League sembrava il minimo sindacale, per questo Napoli: oggi è un miraggio che dipende anche dal cammino di Milan, Atalanta, Roma e Fiorentina in Europa League e Conference. Se queste ultime dovessero arrivare fino in fondo, la Serie A potrebbe ancora guadagnare l’agognato quinto piazzamento utile per la Champions.

Il Napoli deve lottare fino a fine stagione per ottenere il miglior piazzamento possibile, e che gli errori grossolani commessi nella scorsa estate siano formativi. Se la Champions dovesse restare un sogno, che gli azzurri finalmente onorino le rimanenti comperizioni UEFA: la coppa portata a casa da Maradona da Stoccarda nell’89 è ampiamente alla portata dei partenopei, così come la Conference. Nulla deve essere più snobbato come in passato.

Il Napoli gira bene quando ha un gioco ed un progetto chiaro. Bisognerà scegliere con attenzione un vero allenatore da cui ripartire (senza scartare aprioristicamente la conferma di Calzona) e prendere un DS degno di questo nome. Il resto verrà da se.

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