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Tre baby boss di 17, 20 e 22 anni, dei Quartieri Spagnoli, sono stati arrestati per il ferimento di Vincenzo Masiello, raggiunto da colpi di pistola il 5 novembre 2022. La banda criminale era in forte ascesa sul territorio, tanto da militarizzare alcuni vicoli come vico Lungo San Matteo, sede della loro centrale operativa. A notte inoltrata, armati di pistola, controllavano i cittadini che non conoscevano e che passavano in quella che ritenevano la loro zona.

Non solo, avevano una netta mira espansionistica, volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri. Le accuse sono svariate: lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, tutti aggravati anche dalle modalità mafiose.

La Paranza dei bambini

Ispirato al libro di Roberto Saviano, il film “La paranza dei bambini” non rappresenta solo una trasposizione cinematografica bensì la realtà. Ai Quartieri Spagnoli, così come in altri quartieri “periferici” di Napoli, si parla sempre più spesso di baby gang. Una domanda sorge spontanea “Come è possibile che questi ragazzini giochino a fare i camorristi? Dove sono i genitori? E lo Stato?”

In alcuni contesti non è semplice vivere. In alcuni contesti l’unica cosa che conta è sopravvivere. Parliamo di territori scevri di sostegno statale, poveri di lavoro e di spazi per i giovani. La situazione si complica ancora di più quando vi è in ballo una famiglia disagiata a causa di problemi economici o per l’assenza di un genitore. A quel punto i ragazzi escono di casa per sfogarsi ma non possono farlo, non ne hanno la possibilità. E da lì alla delinquenza il passo è breve. Soldi facili, scalata veloce, migliorare il proprio status. Tutte cose che attraggono un ragazzino scapestrato o confuso per emergere da una condizione completamente disastrosa.

L’arresto dei baby boss dei Quartieri Spagnoli

Su delega del procuratore di Napoli e del procuratore per i Minorenni di Napoli, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto la misura carceraria nei confronti dei tre indagati. Il provvedimento cautelare è scattato agli esiti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile dopo il ferimento di un altro giovane, nel novembre 2022. Un agguato da ricondursi proprio alla mira espansionistica dei tre, tenuto conto che la vittima, attualmente detenuta, è da considerarsi elemento di vertice di una famiglia criminale.

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