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Foto di turismo.t

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un boom di visitatori: alla riscoperta delle bellezze e della tradizione della città di Napoli. I quartieri e la vitalità di Partenope hanno rapito i turisti, che restano sempre più coinvolti in questo frenetico e allegorico caos, giustificato dall’economia e dal guadagno. Chi viene a Napoli si sa piange due volte: quando arriva e quando se ne va, perché nonostante gli ottimi risultati di presenza in città, i servizi e la pulizia delle strade restano sempre i tasti dolenti di una gestione che non riesce ancora a migliorare.

Mancanza di personale e senso del dovere per il proprio lavoro, frutto di una politica poco attenta e presente. Un senso d’appartenenza che dovrebbe scuotere la coscienza di ognuno di noi e che invece ci rende sempre più egoisti e menefreghisti. Ma il cuore dei napoletani è unico, nonostante tutto, siamo sempre tra i popoli più accoglienti al mondo.

La storia di Napoli che non tutti conoscono

Una domanda sorge spontanea. Perché a Napoli non c’è rispetto per la città? Cerchiamo di dare delle risposte giuste senza cadere nei luoghi comuni. La storia ci insegna che durante le varie dominazione che ci sono state nel corso del tempo, a parte brevi periodi di cambiamento, il popolo napoletano ha sofferto sempre una sottomissione venuta oltre confine. Tutto questo ha fatto si che oggi Napoli si presenta con un patrimonio culturale importante, ricco di testimonianze dei vari tipi: palazzi, chiese e monumenti che raccontano la storia della città.

Una forte vastità di opere che la rendono unica agli occhi del turista e inosservata agli occhi del cittadino che la vive. I napoletani, spesso, non conoscono la storia e tanto meno se ne interessano. Questo è il tema principale. La sfiducia nelle istituzioni nasce da una mancanza di senso di appartenenza. L’identità del napoletano che nonostante il tempo che passa non si è venuta a creare. Essa si manifesta solo attraverso la squadra di calcio e no per un senso civico a cui dovremmo far fronte per un bene comune.

Napoli e la sua tradizione

Spesso il concetto di tradizione opprime e Napoli non fa eccezione. Ognuno di noi parte da insegnamenti che ci vengono in qualche mondo trasmessi, che riguardano il territorio in cui viviamo. Una formazione che si ritiene necessaria ma al tempo stesso da cui prendere le distanze. Avere un proprio linguaggio è la giusta soluzione, che sia frutto delle proprie esperienze. Tradire la tradizione ad un certo punto per un linguaggio universale, per confrontarsi con mondi diversi. Solo così potremmo migliorare la città e noi stessi.

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