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Fonte: Sport Today

Il Real Madrid è atterrato a Napoli in giornata e sta svolgendo lavoro di rifinitura allo Stadio Maradona in vista della super sfida di Champions League di domani sera. I Blancos alloggiano all’Hotel Vesuvio, sul lungomare di Napoli. Decine e decine di appassionati sono accorsi per veder sfilare i campioni della formazione merengues, ma al passaggio di Carlo Ancelotti il la folla si è divisa: c’era chi salutava affettuosamente il tecnico ex Napoli, ma da un gruppo di ragazzi è partito il coro “Ancelotti figlio di pu***na!“. L’allenatore di Reggiolo ha comunque sorriso e salutato la folla con il suo intramontabile charm.

Intervistato in zona mista, Re Carlo si è soffermato sul periodo vissuto a Napoli: “Tornare a Napoli è un ritorno al passato, qui ho vissuto momenti buoni e altri meno, ma sicuramente ho vissuto in una città meravigliosa e che ricordo positivamente. Per noi è la partita più difficile della fase a gironi.” Carletto si è inoltre soffermato sulla bontà della formazione partenopea, indicando Osimhen e Kvara come giocatori di livello internazionale “Sarà difficile vincere qui. Dovremo ripetere la prestazione con il Girona“.

Napoli e Ancelotti, una chimica mai trovata

Ancelotti veniva a Napoli per sostituire quel Maurizio Sarri che aveva sfiorato l’agognato scudetto, in un contesto che vedeva Cristiano Ronaldo appena accasatosi all’odiata Juventus. Nel corso della sua esperienza all’ombra del Vesuvio il tecnico emiliano ha avuto, purtroppo, il limite di non saper ripartire dal gioco che aveva fatto le fortune della squadra, snaturando svariati giocatori, tra cui Insigne, Hamsik e Allan. L’episodio dell’ammutinamento è ancora oggi una grande ferita nei ricordi dei tifosi partenopei, che forse si aspettavano una gestione diversa da parte di un tecnico pluridecorato. L’affetto e la stima per una persona del genere comunque non si possono negare, per un allenatore che ha fatto del suo meglio, ma che semplicemente “non era adatto ad una squadra come il Napoli”.

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