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Aleandro Solari è un artista di origini napoletane ma cresciuto a Vercelli e residente a Torino. Dal 2001 al 2005 incide alcuni album di cover. Nel 2021 viene pubblicato il primo album da solista, La Regola del Cuore con produttore Alberto Soraci. Il secondo album, Aleandro, uscito nel 2022, prodotto dalla stessa etichetta, è co scritto con Piermatteo Carattoni, Chiara Figus con il quale nel 2021. Oltre alla musica, Aleandro produce cortometraggi con cui lancia messaggi di sensibilizzazione. Centrali sono la tematica delle disabilità e della lotta all’omofobia.

Il cantante è affetto da ipovedenza e ci ha raccontato il suo non semplice percorso che lo ha portato ad affermarsi nel panorama musicale italiano, in un mondo che spesso lo ha discriminato.

Aleandro, raccontami di te. Chi è Aleandro Solari?

Aleandro Solari: “Io sono nato a Napoli nei pressi di Scampia, ma mi sono trasferito a Vercelli, da un parente che mi ha preso in affidamento. Qui ho completato la scuola, e consigliato da una signora che considero una sorta di seconda mamma,  ho deciso di iscrivermi a scuola di canto. A Vercelli ho studiato canto classico e moderno, e poi mi sono trasferito a Torino dove ho lavorato come centralinista, che è stato per anni un lavoro spesso svolto da persone ipovedenti. Si tratta di una figura lavorativa che purtroppo sta via via svanendo. Non ho svolto altri tipi di lavoro perché essendo iscritto alla categoria dei non vedenti, legge 113/85.

In italia le persone affette da ipovedenza sono tutelate?

Aleandro Solari: “È molto difficile perché la maggior parte dei non vedenti faceva il corso per centralinista, o da il massofisioterapista. Ancora oggi lo fanno ma si sa che ci sono poche speranze, a meno che qualcuno vada in pensione e l’azienda per cui lavora non ne assuma uno nuovo. Come figura professionale è un lavoro quasi tramontato. Il massofisioterapista una volta era riconosciuto molto bene. Oggi anche in quel settore è difficile trovare sbocchi.

Tu nel 2001 produci il primo album di cover. Qual è il percorso che ti ha portato a produrre il primo album da solista?

Aleandro Solari: “Io ho sempre cantato. Quando sono nati i primi flop disk acquistavo basi. All’epoca non avevo un pc, quindi era un ragazzo, a incidere le mie registrazioni. Così venne fuori l’album delle cover. Tra le varie ho fatto “50 Special” dei Lunapop, “Come Mai” di Max Pezzali, “Non dirgli Mai” di Gigi D’Alessio e “Ci sei tu” di Nek.

Nel 2005 ho fatto un album intitolato “Racconto di me” che oltre alle cover presenta 3 miei brani inediti. Non sono pronti al download perché all’epoca non si pubblicavano ancora negli store. A breve li riarrangerò e saranno disponibili anche quelli su Spotify e Apple Music. I brani sono “Racconto di me”, “Devo dimenticarti” e “Tu, angelo, tu”

Negli anni 2010 non ho fatto molto perché non ero ancora deciso a spiccare come cantante. Ho fatto qualche piccolo concerto in locali di Torino, ma è finita lì. Nel 2009 volevo fare feste patronali, compleanni e quant’altro, ma con la crisi non riuscii a fare molto altro. Mi iscrissi ad un’agenzia che mi faceva partecipare alle notti bianche di Torino. Ho fatto come volontario esibizioni per ragazzi disabili. Sono sempre stato molto impegnato nel sociale.

Cosa vuoi comunicare con la tua musica?

Aleandro Solari: “Molti brani sono auto-biografici, altri parlano di storie di vita vissuta. Ho parlato di temi sociali come nell’album “La regola del cuore” ho scritto “Bullo omofobo razzista” come anche “Marco” per la tematica gay, che parla di un ragazzino adolescente. Sono sempre stato su questi temi. Nel secondo album ho fatto “Un soffio” sulla violenza sulle donne. “Un bimbo come te” parla di un bambino che cresce in tempi di guerra, un tema purtroppo molto attuale.

I brani de La regola del cuore li ho scritti interamente io. Nel secondo abbiamo abbiamo alzato l’asticella e ho collaborato con un’altra etichetta Lotus Music. Dal 2021 collaboravo con loro, così insieme abbiamo inciso Aleandro in cui, quindi, i brani sono scritti a quattro o anche a sei mani.

In che genere musicale ti inquadri?

Aleandro Solari: “Io faccio musica pop rock, principalmente. Posso essere classificato come melodico o neomelodico, perché canto anche in napoletano, ma le mie canzoni sono principalmente in italiano. Ho inciso anche diversi pezzi in spagnolo come ‘Amor Disculpa’, presente in Aleandro. Nello stesso album ho un brano che potrebbe essere classificato come reggaeton, nel secondo album ‘Come due fratelli’ perché è molto più ritmato.

Come nasce la collaborazione con Mister TV Production?

Aleandro Solari “La collaborazione con Mister TV Production di Antonio Amendola nasce per caso. L’ho conosciuto tramite TikTok. Gli ho spiegato che volevo pubblicare dei videoclip ed ho anche precisato che sono gay. Ci ho tenuto a precisarlo perché mi sentirei a disagio di eventualmente pubblicare una clip su un mio brano che parla d’amore con una ragazza come co-protagonista. Per esempio, invece, nella clip di Un Soffio, è chiaro che ho girato insieme ad una donna, vista la tematica. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto da Antonio con Un Soffio, il video è davvero ben realizzato.

Veniamo al capitolo cortometraggi con Mister TV. Com’è nata l’idea?

Aleandro Solari: “Prima di conoscere Antonio, avevo un altro videomaker. Già all’epoca avevo in mente di fare video per youtube o reels. Quando ho conosciuto Antonio mi ha dato grande disponibilità. La cosa bella è che quando io scrivo i copioni, poi li lavoriamo insieme. Siamo un bel team di lavoro. Ci sono veramente poche persone che lavorano bene come lui. Mi ha preso veramente a cuore e siamo amici anche fuori dal professionale. Ne abbiamo girati diversi, ce ne saranno altri e vengono tutti caricati sul mio canale Youtube.

Cosa vuoi comunicare con i tuoi corti?

Aleandro Solari: “Con i corti voglio sensibilizzare sul fatto che a questo mondo esistono delle diversità, ma non per questo il diverso deve essere discriminato. C’è molta ignoranza, in giro. Allo stesso tempo voglio comunicare alle persone che condividono la mia condizione di diversamente abile e di omosessuale che non devono assolutamente nascondersi, e vivere la loro vita come meglio credono, perché non c’è niente di sbagliato in loro. L’omosessualità, come anche gli handicap fisici o mentali, fa parte della natura. Se dovete dichiararvi fatelo senza nessun problema. L’importante è vivere la vita con entusiasmo.

Corto: Discriminazione

“I corti hanno un tono scanzonato, ma il messaggio che viene lanciato è molto importante. Il protagonista viene maltrattato per questo o quel motivo, e c’è un plot twist per il quale il prepotente si trova a doversi scusare dopo essersi reso conto di aver fatto una figuraccia.

Corto: Omofobia

Nella maggior parte dei corti, Clelia Ragone interpreta un personaggio negativo. Lei è un’amica, e si è divertita molto nel calarsi in un personaggio che è completamente distante da se stessa. Come ho detto quando in un contesto lavorativo ci si diverte, viene tutto più facile.”

Clelia Ragone con Aleandro Solari

In base alla tua esperienza ti è capitato di essere discriminato per il tuo handicap?

Aleandro Solari: “Credo sia molto difficile per una persona non vedente, ipovedente come me, o in generale che abbia un handicap specifico venga, per esempio, scritturata in programmi TV. Io sono stato scartato diverse volte.”

Da ragazzo mi capitava spesso di essere isolato, per i miei problemi di vista. Venivo, diciamo così, “scartato”. Oppure, magari qualcuno pensava che io avessi anche un problema mentale perché ero spesso seguito dal mio insegnante di sostegno. Poi essendo anche gay, sono discriminato due volte. Purtroppo la mentalità generale italiana è ancora molto retrograda.”

Sull’associazione APRI di cui sei testimonial

Aleandro Solari: “Io sono iscritto da settembre all’APRI, che si occupa di ragazzi ipovedenti o non vedenti con sede a Torino. Avevano visto i miei lavori e mi hanno chiesto di essere il loro testimonial per lo spot sul 5×1000. APRI è un progetto nato nel 1990 di racconti per corrispondenza. Si occupa di tutela, inserimento scolastico, assistenza e riabilitazione. Devolvere il 5×1000 è fondamentale per la comunità non vedente. Anche in questo caso Antonio è stato molto bravo a confezionare il tutto.

Spot Apri

Quali sono i progetti futuri di Aleandro Soraci?

Aleandro: “Sono entrato nell’etichetta U&S Record’s di Vincenzo Polverino e Umberto Sanselmo. Abbiamo stiamo realizzando 3 brani inediti, dei quali sta per uscire il primo con videoclip realizzato da Antonio Amendola. Con Antonio uscirà a breve anche un nuovo corto con tematica “Adozioni per coppie gay”.

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