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Foto: Eurosport

L’indomani della qualificazione agli ottavi di Champions League è una giornata triste, per i tifosi del Napoli e per gli appassionati, perché è scomparso a 80 anni Antonio “Totonno” Juliano. La bandiera del Napoli ha collezionato 505 presenze in 17 stagioni, delle quali ben 12 da capitano. Vincitore di 2 Coppe Italia, delle quali quella storica vinta da squadra di Serie B nell’edizione 61/62 (gli azzurri tutt’oggi sono l’unica squadra riuscita nell’impresa), fu anche, con la Nazionale Italiana, Campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Durante gli anni di Vinicio sfiorò anche lo scudetto nel 1975. Juliano ha scritto la storia del Napoli anche fuori dal campo. Fedelissimo del presidente Corrado Ferlaino, fu decisivo nella trattativa che portò in azzurro prima Ruud Krol nel 1980 e poi Diego Armando Maradona nel 1984.

Antonio Juliano, una leggenda del Napoli

Il suo gioco” (di Vinicio) “si fonda sulla regia di Juliano, al quale i devoti gregari portano palla con assoluta diligenza. Il Capitano Azzurro fornisce, anche se a flebile ritmo, prestazioni stupende.” Gianni Brera.

Uno che mi piaceva moltissimo era Antonio Juliano, ‘Totonno’. Un tipo tosto, persona autentica, con un temperamento da condottiero. Giocava un calcio concreto, senza concedere spazio alla teatralità. Un ‘napoletano atipico’, lo hanno definito, perché era il contrario dello stereotipo partenopeo.” Dino Zoff.

Foto: Wikipedia. Juliano e Zoff al Napoli

Nato e cresciuto a Napoli, in particolare nel quartiere popolare di San Giovanni a Teduccio, Juliano ha passato in azzurro tutta la carriera fin dalle giovanili, dal 1956. Juliano ha acceduto alla prima squadra dal 1962 e sarebbe rimasto il caposaldo del centrocampo del Napoli fino al 1978. Fu Bruno Pesaola a farlo esordire il 17 febbraio del ’63, nel corso di una partita persa contro l’Inter. Juliano ha segnato una vera e propria era geologica, a Napoli, avendo avuto come compagni Omar Sivori, Jose Altafini, Dino Zoff, Tarcisio Burgnich e Beppe Savoldi, oltre, ovviamente, al fedele mastino Peppe Bruscolotti, futuro campione d’Italia. Con la maglia del Napoli vinse anche una coppa delle Alpi e una coppa Italo-Inglese. Significativo il fatto di essere stato il primissimo napoletano doc ad essere convocato in Nazionale, e non in una qualunque: quella formidabile di Mazzola, Rivera e Riva che oltre ad aggiudicarsi gli Europei del 68 vinse la Partita del Secolo con la Germania a Messico 70. Gli azzurri dovranno comunque arrendersi in finale contro il Brasile di Pelè.

Italia Campione d’Europa nel 1968

Il ’75 fu l’anno della grande illusione. Il Napoli di Luis Vinicio, di cui Juliano era leader, venne sconfitto a Torino contro la Juventus dal goal del “Core Ingrato” Altafini, che cancellò il sogno Scudetto. Vinse poi la sua seconda Coppa Italia nel 1976, in finale contro il Verona. Per quanto riguarda il tricolore, ebbe la sua rivincita da dirigente. Sua, fu la trattativa che portò Maradona al Napoli.

Il Napoli si unisce al cordoglio per la scomparsa dello storico capitano

In mattinata è arrivato il tweet, dell’SSC Napoli, in onore di Totonno Juliano. “Una delle giornate più brutte della storia del Napoli e dei suoi tifosi” si legge. Anche Aurelio De Laurentiis ci ha tenuto a ricordare lo storico capitano.

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